In un accordo senza precedenti, Nvidia e AMD verseranno il 15% dei ricavi generati dalla vendita di chip in Cina al governo statunitense per ottenere licenze di esportazione.
Nvidia e AMD raggiungono un accordo storico con il governo USA per versare il 15% dei ricavi delle vendite di chip in Cina per ottenere licenze di esportazione. Il patto segna un passo significativo nel contesto delle tensioni commerciali tra USA e Cina.
Nvidia e AMD hanno concordato di versare il 15% delle entrate derivanti dalla vendita di specifici chip in Cina al governo USA per ottenere licenze di esportazione. Questa decisione segna un accordo senza precedenti nel settore tecnologico, in cui le aziende si trovano a dover cedere una parte significativa dei loro profitti per mantenere l'accesso a un mercato cruciale. L'accordo si focalizza sui chip di intelligenza artificiale avanzati, come l'H20 di Nvidia, che sono stati al centro delle restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti per motivi di sicurezza nazionale. "Seguiamo le regole che il governo USA stabilisce per la nostra partecipazione nei mercati mondiali", ha dichiarato Nvidia in risposta alle domande sull'accordo. Tale mossa è vista da molti analisti come un segno delle crescenti tensioni geopolitiche tra le due superpotenze e della complessità di operare in un contesto globale sempre più interconnesso.
L'accordo interessa prodotti progettati per il mercato cinese, come l'H20 di Nvidia e l'MI308 di AMD, con potenziali usi militari e di intelligenza artificiale. Questi chip sono stati progettati per svolgere funzioni avanzate che spaziano dall'ottimizzazione dei prodotti consumer alla gestione di sistemi militari autonomi. La vendita di tali tecnologie è stata oggetto di scrutinio da parte di esperti di sicurezza, che hanno espresso preoccupazioni riguardo al loro utilizzo in contesti militari. "I chip ottimizzati per l'inferenza dell'intelligenza artificiale non alimenteranno solo prodotti consumer, ma abiliteranno anche sistemi d'arma autonomi", si legge in una lettera inviata da esperti al governo USA. Tuttavia, Nvidia ha risposto che l'H20 supporta lo sviluppo economico e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, senza potenziare capacità militari avversarie.
Le restrizioni sulle esportazioni erano state rafforzate dall'amministrazione USA tra il 2023 e il 2025 per motivi di sicurezza nazionale. Durante questo periodo, la vendita dei chip più avanzati di Nvidia e AMD è stata sospesa, generando un impatto significativo sui ricavi delle aziende. La situazione è cambiata quando il governo ha deciso di permettere nuovamente le esportazioni, a condizione che le aziende accettassero di condividere una parte dei loro ricavi con il governo statunitense. Questo accordo è stato visto come una mossa necessaria per evitare perdite di mercato significative e per consentire alle aziende di continuare a competere a livello globale, nonostante le restrizioni.
L'iniziativa è il risultato di intense attività di lobbying e incontri di alto livello tra i CEO delle aziende e l'amministrazione Trump. Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha recentemente incontrato il Presidente Trump per negoziare i termini dell'accordo, ottenendo infine il permesso di riprendere le vendite dei chip H20 in Cina. Questo tipo di intervento presidenziale nelle decisioni aziendali è stato considerato insolito, alimentando il dibattito su quanto il governo dovrebbe influenzare le operazioni delle aziende private. Gli esperti hanno sottolineato che, nonostante i rischi associati, la decisione di accettare i termini dell'accordo potrebbe rivelarsi vantaggiosa a lungo termine per Nvidia e AMD.
Gli analisti vedono questa scelta come un passo senza precedenti, che riflette l'alto costo dell'accesso ai mercati in un clima di tensioni tecnologiche. Le aziende si troveranno a ridurre i loro margini di profitto per mantenere l'accesso a un mercato chiave come quello cinese. Questo accordo potrebbe aprire la strada a future negoziazioni simili, poiché le tensioni tra USA e Cina continuano a influenzare le dinamiche del commercio globale. Nvidia e AMD, infatti, hanno già registrato un impatto immediato sulle loro quotazioni in borsa, con una flessione rispettivamente dell'1% e quasi del 2% nel pre-mercato. Nonostante queste sfide, il mercato cinese rappresenta una fonte di ricavi troppo significativa per essere ignorata.
Questo accordo si inserisce in un contesto di tregua commerciale temporanea tra USA e Cina, con alcune aperture reciproche. Le tensioni commerciali tra le due nazioni hanno portato a una serie di restrizioni e tariffe che hanno reso difficile per le aziende tecnologiche statunitensi operare in Cina. Tuttavia, recenti negoziati hanno aperto nuove possibilità per il commercio, con le due parti che sembrano cercare una stabilizzazione delle loro relazioni economiche. L'accordo per la vendita dei chip è visto come un simbolo di questa temporanea distensione, anche se le incertezze future restano una preoccupazione costante per le aziende coinvolte.
Le aziende tecnologiche USA stanno inoltre spingendo per aumentare gli investimenti nazionali in risposta alla competizione globale. Nvidia e AMD, come molte altre aziende del settore, stanno riconsiderando le loro strategie di produzione e investimento per garantire una maggiore resilienza in un contesto di crescenti tensioni internazionali. Questo potrebbe includere il rafforzamento delle catene di approvvigionamento domestiche e l'aumento delle capacità produttive all'interno degli Stati Uniti. Tali mosse non solo aiuterebbero a mitigare i rischi associati alle turbolenze commerciali, ma rafforzerebbero anche la posizione competitiva delle aziende nel lungo periodo.
La situazione evidenzia la complessità delle relazioni economiche e tecnologiche tra le due superpotenze. Mentre l'accordo tra Nvidia, AMD e il governo USA rappresenta un passo avanti nel garantire l'accesso al mercato cinese, esso mette anche in luce le sfide che le aziende devono affrontare nel bilanciare le loro aspirazioni di crescita con le restrizioni governative. La necessità di navigare tra interessi nazionali e internazionali diventa sempre più cruciale per le aziende che operano a livello globale, e il caso di Nvidia e AMD ne è un esempio lampante. Le dinamiche in gioco indicano che le tensioni geopolitiche continueranno a influenzare il settore tecnologico per gli anni a venire.