Provato Militsioner, un immersive sim unico in cui il protagonista deve sfuggire a un poliziotto colossale che osserva ogni sua mossa in una cittadina distopica.
Il gioco con tematiche simboliche che riprendono un iconico personaggio della propaganda sovietica crea un'esperienza oppressiva e coinvolgente in cui ogni azione è monitorata e condizionata dall'umore del gigante custode.
Militsioner si distingue nell'ambito degli immersive sim grazie alla sua atmosfera distopica e al concept originale che pone il giocatore sotto costante sorveglianza di un poliziotto gigante, la cui personalità complessa influenza il gameplay. All'inizio del gioco ci ritroviamo in cielo, arrestati senza alcun motivo. Il Poliziotto Colossale, che possiamo considerare il vero protagonista, ci tiene letteralmente in mano e ci sta interrogando. In un dialogo kafkiano (non per niente una delle fonti d'ispirazione degli sviluppatori è "Il processo"), non riusciamo a capire perché siamo stati arrestati e non riusciamo in alcun modo a difenderci, ma veniamo graziati e rimessi a terra, con il consiglio / ordine di comportarci bene, da ora in avanti, e di non provare a fuggire. Finiti nel cortiletto di una casa di cui non conosciamo il proprietario, veniamo contattati da uno strano figuro che ci dà dei consigli e ci spiega che la nostra unica salvezza risiede nel treno che passa alle 13:00 in punto per il paese. Il problema? Dobbiamo ottenere un biglietto valido e, per amore della libertà, abbiamo provato Militsioner, un immersive sim davvero particolare. La piccola città in cui ci troviamo sembra uscita da una distopia comunista: oppressiva, fatiscente, piena di persone impaurite e sospettose, che non si fanno problemi a considerarci dei criminali pur non sapendo perché. Lo ha detto la televisione di stato e tanto basta. Nemmeno noi sappiamo perché siamo diventati degli osservati speciali, come già fatto notare. Quello che sappiamo è che dobbiamo sopravvivere alla paranoia che ci circonda e darcela a gambe il prima possibile, andando chissà dove.
Zio Styopa è un personaggio russo degli anni '30, nato dalla penna del poeta Sergey Mikhalkov. Era un poliziotto altissimo e dal fisico atletico che aiutava la popolazione in ogni modo: recuperando aquiloni, salvando gattini, riparando semafori, chiacchierando e giocando con i bambini e, insomma, facendo tutto quello che di buono e di giusto vi può venire in mente. Da noi è un personaggio quasi sconosciuto, ma in patria ottenne un enorme successo, diventando il protagonista di una serie animata e, soprattutto, uno strumento della propaganda militarista di Stalin. I giocatori russi hanno immediatamente associato il Poliziotto Gigante di Militsioner a Zio Styopa, tanto da lanciare agli autori, i TallBoys, l'accusa di essere russofobici, per come ribalta tutti i valori incarnati dal personaggio. In effetti, dalle nostre parti Militsioner è stato accolto soprattutto come una curiosità, ma in patria è finito addirittura in televisione, con il canale federale Russia-24 che lo ha criticato apertamente perché promuoverebbe un'immagine ostile delle istituzioni. C'è anche chi ha accusato gli sviluppatori di essersi fatti finanziare da chissà quali oscuri figuri che vorrebbero diffondere nel paese una cultura ostile alle forze dell'ordine. Gli sviluppatori hanno ammesso la natura simbolica del personaggio e, in un'intervista concessa nel 2020 alla testata Edge, lo hanno definito come il simbolo dell'eredità sovietica che ostacola lo sviluppo della Russia moderna: "la personificazione del peso della responsabilità, la paura di perdere la libertà e la forza della coscienza".
Un biglietto per la libertà - Militsioner ci invita da subito a sperimentare. Non c'è un modo solo per ottenere l'agognato biglietto e salire sul treno, ma la prima cosa da fare è capire le opzioni a nostra disposizione e gestire gli umori del Poliziotto Colossale. Sì, perché il nostro non è semplicemente una figura opprimente che si occupa di mantenere l'ordine, ma ha i suoi desideri e sentimenti, oltre che dei bisogni fisiologici. Tanto che gli sviluppatori hanno parlato di un sistema alla Tamagotchi, in cui bisogna letteralmente accudire il nostro aguzzino, facendogli regali, consolandolo, complimentandosi con lui e via discorrendo. Se non lo si fa, le conseguenze possono essere disastrose. Letteralmente. Ad esempio, se il poliziotto diventa troppo triste, finisce per allagare completamente la città, facendoci affogare, magari dopo essere corsi verso il punto più alto in cerca di salvezza. Se ha troppa fame, diventa più instabile e così via. Ogni tanto bisogna trovare del cibo e darglielo, cercando magari di azzeccare i suoi gusti. Le ciambelle sì, le mele no; i cornetti sì, il pane raffermo no e così via. Anche qualche regalo può tornare utile. Una bottiglia di champagne può fargli piacere. Nel mentre, bisogna anche andare in giro a cercare un biglietto. In realtà, nella demo c'è un modo molto semplice per ottenerne uno: spaccare la vetrina della biglietteria della stazione con un mattone. Farlo fa infuriare il poliziotto gigante, che inizia a prendere letteralmente a pugni la cittadina, nel tentativo di fermarci, costringendoci alla fuga, ma è comunque un metodo efficace. Basta infatti correre in un rifugio (dei luoghi in cui il suo sguardo non arriva) e riposarsi un po' per farlo calmare.
Simulazione immersiva - Chiaramente, il gameplay permette di fare molto altro. Ad esempio, si possono aprire i portabagagli delle auto alla ricerca di oggetti, facendo arrabbiare il poliziotto, che ci chiederà di pagare una multa, oppure si possono esplorare le case trovando il modo di aprire lucchetti e serrature, così da dotarsi di risorse più consistenti per accontentare il nostro amico. Ci sono delle assi di legno che ci sbarrano la strada? Basta lanciargli contro un mattone per sfondarle. C'è una finestra aperta? Si può scavalcare, ma occhio al padrone. Gli interni della cittadina di Militsioner sono ben curati e ci sono anche degli altri personaggi con cui parlare, di cui dovremo superare le diffidenze facendogli dei regali, magari comprati in un negozio dei pegni dopo aver dato via il nostro orologio per qualche rublo. Insomma, di cosa da fare e vedere ce ne sono parecchie, nei limiti di una mappa molto piccola e di quella che è pur sempre una demo. Mentre facciamo le nostre cose, c'è sempre il poliziotto che ci guarda, esprimendo il suo stato d'animo attuale, tanto che in alcuni momenti arriva addirittura a suscitare pena. Sì, perché il potere che rappresenta, oltre a essere oppressivo, è anche manipolatore, nel senso più profondo del termine. Non sta lì solo a dirci quello che possiamo o non possiamo fare, a sorvegliarci costantemente e a punirci alla bisogna, ma vuole anche convincerci della sua umanità e fragilità, suscitando il nostro senso di colpa quando è costretto a intervenire o non viene coccolato a sufficienza.
Militsioner — Trailer e approfondimento (Day of the Devs)
Breve approfondimento su Militsioner: in questo video ufficiale (Day of the Devs / IGN) lo sviluppatore mostra il gameplay e spiega il ruolo del poliziotto gigante — come le sue emozioni influenzano il mondo di gioco — e il background simbolico che ha scatenato discussioni. Guarda per vedere direttamente le meccaniche descritte nell’articolo.
