Electronic Arts ha confermato che nel 2026 chiuderà i server online di quattro titoli di corse dell'era Xbox 360, ma conferma che il multiplayer offline rimarrà disponibile.
I giochi interessati sono Grid Autosport, Grid 2, Dirt 3 e Dirt Showdown, tutti sviluppati da Codemasters e pubblicati inizialmente tra il 2011 e il 2014. La chiusura ufficiale dei server è prevista per marzo 2026, probabilmente dovuta alla scadenza delle licenze e ai costi di mantenimento ormai non più giustificati. Pur perdendo il multiplayer online, i titoli rimarranno giocabili offline.
Electronic Arts ha comunicato la dismissione dei server di quattro popolari giochi di corsa dell'epoca Xbox 360 e PC, che termineranno il supporto online nel marzo 2026. La decisione include titoli amati dai fan, come Grid Autosport, Grid 2, Dirt 3 e Dirt Showdown, tutti sviluppati da Codemasters, una compagnia che ha fatto la storia dei giochi di corse. La chiusura dei server rappresenta una tappa significativa per questi giochi, considerati veri e propri pilastri nel loro genere. Questi titoli hanno offerto esperienze di gioco uniche, che hanno attirato una base di appassionati nel corso degli anni. Tuttavia, EA ha ritenuto che il costo di mantenimento dei server non fosse più giustificato, specialmente in un periodo in cui i giocatori stanno migrando verso nuove generazioni di console e titoli più recenti. È una decisione che rispecchia una tendenza crescente nel settore dei videogiochi, dove le case produttrici devono fare i conti con la fattibilità economica e la sostenibilità delle piattaforme di gioco, soprattutto quando si tratta di titoli più datati. Inoltre, la chiusura dei server è legata anche alla scadenza delle licenze e ai diritti di utilizzo che non possono più essere rinnovati. Molti giochi, in particolare quelli di corse, sono fortemente influenzati dalle licenze automobilistiche e dai diritti di immagine, i quali possono comportare costi elevati, inevitabilmente portando alla decisione di chiudere i server per giochi che non possono più attrarre un numero sufficiente di giocatori attivi.
I titoli coinvolti sono Grid Autosport, Grid 2, Dirt 3 e Dirt Showdown, tutti sviluppati da Codemasters, società acquisita da EA. Questi giochi, ognuno con le proprie peculiarità e meccaniche di gioco, hanno rappresentato momenti significativi nella storia dei giochi di corsa. Grid Autosport, per esempio, ha portato i giocatori in un viaggio attraverso vari stili di corsa, con un focus su esperienze realistiche e una varietà di veicoli. D'altro canto, Dirt 3 e Dirt Showdown hanno offerto esperienze più orientate al rally, con tracciati spettacolari e un gameplay frenetico. La chiusura dei server significa che tutte le funzionalità online, come le sfide multiplayer e le classifiche globali, non saranno più accessibili da marzo 2026. Tuttavia, EA ha rassicurato i fan che il multiplayer offline rimarrà disponibile, consentendo ai giocatori di continuare a godere delle esperienze di gioco in solitaria. Questo approccio sembra riflettere una strategia di transizione che permette ai giocatori di mantenere l'accesso ai titoli, anche se senza il supporto online, un aspetto sempre più rilevante nel mondo videoludico attuale. È importante per i giocatori sapere che, nonostante il cambiamento, il divertimento e l'esperienza di gioco non finiranno, ma si adatteranno a nuove modalità di fruizione.
La chiusura dei server è una decisione attesa per via dell'età dei giochi e del probabile scadere delle licenze, con focus sui costi di gestione che non convengono più. È un segnale non solo per i titoli di EA, ma per l'intera industria dei videogiochi, dove si sta verificando una transizione verso nuovi modelli di business. I costi associati al mantenimento dei server e delle infrastrutture online sono aumentati nel tempo, e per molti publisher, la sostenibilità economica è diventata una priorità. Ciò ha portato a una riconsiderazione delle risorse investite in titoli più vecchi, e la chiusura dei server è spesso la risposta finale alla necessità di razionalizzare i costi. Mentre i giocatori potrebbero sentirsi delusi dalla fine della modalità online, molti titoli continuano a godere di una vita longeva grazie alla loro solidità in modalità offline. Inoltre, i giocatori potrebbero ancora esplorare le modalità di gioco in solitaria e vivere le storie e le esperienze che questi titoli hanno da offrire, anche senza il supporto online. La chiusura dei server di questi giochi di corsa sottolinea ulteriormente l'evoluzione del mercato e le esigenze in costante cambiamento dei videogiocatori.
Nonostante la fine del supporto online, i giochi continueranno a essere fruibili in modalità offline, con poche reazioni negative dato il basso numero di giocatori ancora attivi. Questo potrebbe suggerire che la maggior parte dei fan di questi titoli ha già fatto una transizione verso nuove esperienze di gioco, lasciando dietro di sé i giochi di corsa della generazione Xbox 360. Tuttavia, per una nicchia di appassionati, questi titoli rappresentano un legame emotivo con il passato, un'epoca in cui i giochi di corse erano dominati da esperienze più tradizionali e accessibili. La chiusura dei server, quindi, non solo segna la fine di un'era per questi titoli, ma offre anche un momento di riflessione su come il settore videoludico sia cambiato nel suo complesso. Il focus sulle esperienze offline potrebbe spingere i giocatori a rivalutare la loro relazione con i giochi e il loro valore nel panorama attuale. In definitiva, l'industria dei videogiochi deve trovare un equilibrio tra l'innovazione tecnologica e la preservazione di esperienze di gioco che hanno definito generazioni di giocatori.
Questa mossa segue precedenti chiusure di server da parte di EA, mentre altri franchise, come la serie F1, restano al centro dell'attenzione degli sviluppatori di Codemasters. Questa strategia potrebbe evidenziare un cambiamento più ampio all'interno dell'azienda e della sua visione su come gestire e supportare i giochi nel tempo. Con l'emergere di nuove tecnologie e approcci al gaming, è probabile che i publisher come EA esplorino nuove vie per coinvolgere i giocatori, sia attraverso titoli nuovi e innovativi che attraverso l'ottimizzazione delle esperienze esistenti. Mentre la chiusura dei server è un passo difficile per i fan, è anche un'opportunità per riflettere su come il gaming sta evolvendo e ciò che significa essere un giocatore in un'epoca in cui le esperienze di gioco cambiano rapidamente. Nel complesso, la decisione di EA di chiudere i server di questi titoli rappresenta non solo un cambiamento per i giocatori coinvolti, ma anche una significativa evoluzione nel panorama dei videogiochi, dove il passato deve cedere il passo al futuro.
