Dopo quasi trent'anni, Mark Waid torna a esplorare l'universo alternativo di Kingdom Come, con una nuova serie che reinventa le prime gesta di Batman e Superman in uno stile classico ma moderno.
La nuova serie Batman/Superman: I Migliori del Mondo - Ritorno a Kingdom Come di Mark Waid e Dan Mora tenta di ricollegarsi al capolavoro del 1996 Kingdom Come. La trama affronta lo scontro generazionale tra i supereroi della vecchia guardia e una nuova generazione più violenta e sfrontata. La narrazione si concentra su Superman che fatica a mantenere la propria fiducia nell'umanità e deve fare i conti con le azioni irresponsabili dei nuovi eroi. Stilisticamente la serie si ispira agli anni '50/'60 con un fumetto supereroistico vecchio stile, arricchito da una grafica moderna e vivace di Dan Mora. Alcune scelte narrative, come il comportamento rassegnato di Superman di fronte a tragedie future, risultano però poco convincenti e sembrano un espediente commerciale più che una vera evoluzione della storia originale. L'analisi offre una riflessione sull'equilibrio tra omaggio e innovazione in opere che hanno segnato la storia del fumetto supereroistico.
Il ritorno di Mark Waid a Kingdom Come
Mark Waid riprende la sua storica opera Kingdom Come dopo quasi trent'anni, ambientandola all'interno della serie Batman/Superman: I Migliori del Mondo, con una rilettura che mescola l'epica originale a un tono più leggero e classico. La nuova serie tenta di ricollegarsi al capolavoro del 1996, esplorando l'universo alternativo dove i supereroi della vecchia guardia sono stati rinnegati dalla società in favore di una nuova generazione di eroi, più violenta e sfrontata. In questo contesto, Superman si trova a perdere fiducia nell'umanità e a dover affrontare le conseguenze di una crisi morale e sociale che mette a dura prova i suoi ideali di giustizia e umanità.
Un nuovo sidekick e un universo distopico
La narrazione si incentra su un sidekick multidimensionale, Boy Thunder, che viene perso e ritrovato in un universo distopico, Terra-22, collegando così la nuova serie al racconto originale di Kingdom Come. Waid introduce il personaggio di David Sikela, un viaggiatore multidimensionale che diventa la spalla di Superman. Dopo essere stato risucchiato inavvertitamente da un varco ultradimensionale, viene ritrovato grazie alla capacità di viaggiare attraverso lo spazio-tempo di Flash. Questo consente alla serie di esplorare nuove dinamiche tra i personaggi, mantenendo un filo conduttore con la saga originaria.
Stile grafico e narrazione classica
Il fumetto si distingue per uno stile visivo moderno e vivace, grazie al disegnatore Dan Mora e al colorista Tamra Bonvillain, che reinterpretano i personaggi iconici con un approccio plastico e pulito. Fin dai primi numeri, Waid costruisce storie dall’impostazione molto classica, piene di azione e divertimento, dove sono i buoni sentimenti a trionfare. Tuttavia, alcune scelte narrative, come la rassegnazione di Superman di fronte a tragedie future, risultano poco credibili, con l’autore che sembra puntare più sull’azione e la spettacolarità che su una reale evoluzione di temi e personaggi.
Un prequel coraggioso ma incompleto
La serie funziona come prequel per introdurre il nemico principale di Kingdom Come, Magog, e collega le origini di questo personaggio alla storia di Boy Thunder. Nonostante l’omaggio, l’esecuzione è frettolosa e poco convincente, servendo principalmente a introdurre i metodi poco ortodossi di Magog senza aggiungere nuovo spessore alla saga originale. Questo Ritorno a Kingdom Come sembra più una trovata commerciale per attirare i lettori nostalgici, ma che ritrovano poco della poetica originale.